Questo dovrebbe essere il numero zero

Il primo di una lunga serie di articoli che gli Anarchici del Gusto vogliono condividere. Fughiamo subito ogni dubbio: la scelta del nome non ha finalità politiche.

Ci tornava scomodo chiamarci i “Democratici del Gusto” o i “Repubblichini del Gusto” o ancora i “Salvini del Gusto”. Ecco no, perdonateci ma i Salvini del Gusto, proprio NO!

Per noi la parola Anarchico ha un’ accezione che esula dalla politica e sta a sottolineare la nostra volontà di indipendenza e di libertà.
Indipendenza da mode e convinzioni che troppo spesso seguono logiche di mercato, lontane dai nostri valori e dai nostri gusti.
Libertà rispettosa del gusto delle persone per le persone.

Un gruppo di ragazzi quindi, (oddio un tempo, forse. Ora sarebbe più opportuno definirci, non dico maturi ma almeno invaiati) con una fortuna in comune: far coincidere il lavoro con le proprie passioni. Alla volontà di unire le nostre competenze corrisponde l’inconfutabile forza del gruppo e la consapevolezza che l’approssimazione e la tuttologia sono dei mali da estirpare. Abbiamo la consapevolezza e l’umiltà di dover e poter ancora crescere (anche professionalmente) ma anche le competenze e la coscienza di saper fare molto, ed eccellere ognuno nel proprio settore.

Scriveremo di ciò che ci piace, delle nostre passioni, delle nostre esperienze eno-gastronomiche e delle nostre conoscenze in ambito di comunicazione. Sarà dunque un Blog aziendale ma dal quale potremo dare visibilità anche ai servizi che offriamo.

I nostri servizi si rivolgono prevalentemente alle piccole e medie Aziende del comparto agroalimentare. Quelle realtà che malgrado l’eccellenza nella produzione hanno difficoltà a farsi conoscere e riconoscere. Per far questo abbiamo valutato di ritornare, anche se parzialmente, alla vecchia formula del baratto, evitando così di gravare troppo sulle finanze di queste realtà.

Questo Blog sarà una vetrina virtuale del nostro vissuto reale.
Insomma, cercheremo di renderci interessanti evitando il più possibile “classifiche” e “foto di gattini”. Anche se per le ultime avremo molte difficoltà nel trattenerci.

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